Come progettare la ristrutturazione del bagno? E’ una domanda che molti si pongono. D’altronde, il bagno è uno dei locali più importanti della casa, e dal punto di vista funzionale e dal punto di vista dell’esperienza abitativa. E’ il luogo dell’igiene personale, ovviamente, ma anche il luogo del relax.
Dunque, vi è l’esigenza di coniugare una usabilità spiccata con le esigenze del comfort e, perché no, di design. In questo articolo forniamo qualche consiglio per progettare la ristrutturazione del bagno, adottando il punto di vista del committente.
La questione della progettazione e il ruolo del proprietario di casa
Il termine progettazione richiama alle attività dei tecnici, di architetti, ingegneri etc. In linea di massima, quindi, non vi è alcuno spazio di manovra per il committente.
Tuttavia, nella pratica il committente può incidere sul lavoro di progettazione, come minimo per orientarla. Lo scopo della ristrutturazione, infatti, dovrebbe essere duplice: da un lato risolvere i problemi funzionali, laddove ce ne fossero, oppure aumentare la funzionalità delle componenti.
Dall’altro, rendere i locali quanto più possibile aderenti alle aspettative di chi li deve fruire. Ebbene, proprio in merito a questo secondo obiettivo il committente può dire la sua. Come? In primis, avendo le idee ben chiare. In secondo luogo, comunicandole con chiarezza e tempestività a tecnici ed esecutori.
Consigli per pianificare al meglio gli interventi del bagno
Il committente può dare un contributo efficace solo se segue specifici accorgimenti, solo se adotta un approccio in grado di ottimizzare le scelte e porre i professionisti nelle condizioni di fare bene il proprio lavoro. Ecco qualche consiglio a riguardo.
- Non decidere in solitaria. Decidere in totale autonomia è un errore molto frequente. Magari perché presi dall’entusiasmo o perché sottovalutano la complessità interventi, i proprietari di casa decidono senza il supporto di esperti. Ebbene, ciò può avere conseguenze importanti, non certo irreversibili, ma comunque dai risvolti economici non indifferenti. Dunque, durante il processo decisionale e in ogni caso prima di compiere una scelta definitiva, consultatevi con gli esperti.
- Rilevare le eventuali priorità. Prima di “immaginare” il bagno dei sogni, e incidere sulla progettazione dello stesso, è bene fare il punto sulle priorità, ovvero sulle necessità di tipo funzionale. Solo dopo è possibile pensare ad altro, magari agli elementi di natura prettamente estetica (es. i rivestimenti).
- Ragionare sul budget. Una volta che sono state stabilite le priorità di tipo funzionale, ammesso che ce ne siano (un bagno può essere perfettamente funzionante, e allo stesso tempo consentire una ristrutturazione di tipo estetico), è necessario passare le decisioni successive al setaccio della propria disponibilità economica. Alcuni interventi che si credono sostenibili, infatti, potrebbero non esserlo.
- Intervenire sulle finiture. Solo allora, ovvero dopo aver impostato le priorità e aver definito il budget, è possibile ragionare su questioni di design, le quali nella stragrande maggioranza dei casi riguardano le finiture. Questi passaggi sono fondamentali, dal momento che proprio in base al grado di raffinatezza, il costo finale può essere più o meno elevato, fino a farsi potenzialmente poco sostenibile.
Ristrutturazione del bagno, le alternative
Al netto di tutti gli accorgimenti che il proprietario deve adottare per progettare la ristrutturazione del bagno, egli ha davanti a sé tre alternative.
Ristrutturazione minima.
A dispetto dell’espressione, non è detto che sia la meno costosa. Infatti lo scopo di questa tipologia di ristrutturazione è assicurare al bagno il massimo della funzionalità.
Ciò può imporre una sostituzione dei sanitari, qualora siano rotti, o un intervento più esteso sulle tubature. In ogni caso, il range di interventi è più ampio di quanto si possa pensare, almeno in potenza, in quanto la funzionalità del bagno è demandata a molti componenti.
Ristrutturazione delle finiture.
E’ la classe di interventi più richiesta. In genere, si opta per una modifica delle finiture senza un motivo “concreto”, ma solo perché si intende svecchiare il bagno o, molto banalmente, renderlo più bello.
Gli interventi riguardano in genere i sanitari, che vengono spesso sostituiti con modelli dalla forma più moderna, e i rivestimenti. Non è mai niente di troppo complicato o invasivo. Tuttavia, i costi possono variare. D’altronde, tra i fattori di variabilità vi è soprattutto il livello di design, quando si parla di sanitari e soprattutto di rivestimenti.
Per inciso, i costi aumentano ulteriormente quando si sostituisce la vasca con il box doccia, o viceversa, sebbene questa classe di interventi abbia un risvolto anche e soprattutto funzionale.
Ristrutturazione chiavi in mano.
L’espressione non lascia adito a dubbi. La ristrutturazione chiavi in mano è esattamente ciò che sembra: la realizzazione di interventi onnicomprensivi, di natura sia estetica che funzionale, in genere associata a un “pacchetto di servizi” organizzato dall’impresa edile.
Ciò non significa, ovviamente, che il committente non possa personalizzare gli interventi, come minimo dal punto di vista estetico. Il range entro cui si può muovere, però, è spesso circoscritto. Vi sono almeno tre motivi per cui scegliere la ristrutturazione chiavi in mano.
- E’ in genere meno costosa rispetto alla somma degli interventi, se presi singolarmente.
- E’ comoda, in quanto riduce lo spazio decisionale senza compromettere la qualità del risultato finale.
- E’ comunque completa, in quanto prevede interventi non solo utili e/o necessari, ma anche ben assortiti.